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Uscire dalla zona di Comfort (prima parte)

Te ne parla Alessio Roberti

Un primo concetto importante che dobbiamo ricordare e affrontare tutte le volte che ci troviamo ad affrontare un cambiamento, sia a livello personale che professionale, è la zona di comfort.

Come possiamo aiutare una persona a uscire con successo da uno stato psicologico in cui le cose sembrano familiari, in cui si sente a suo agio e sente di avere il controllo dell’ambiente, con bassi livelli di ansia e stress, ossia dalla propria zona di comfort.

Una zona di comfort ha come caratteristica la familiarità, che ci permette di avere un maggiore controllo e una maggiore sicurezza.

L’ultima ricerca in tema, pubblicata dalla rivista Harvard Business Review, ci consegna un dato preoccupante.
Ogni cambiamento prevede l’uscita da una zona di comfort.
Volontariamente o per decisione organizzativa, cerchiamo di aiutare una persona a modificare quello che abitualmente fa e quindi uscire dalla sua zona di comfort.

Eppure il 67% degli sforzi di cambiamento, fallisce!

Il 67% delle strategie ben formulate dedicate al cambiamento, fallisce!
E questo accade per mancanza di execution.

Quando conduci una persona fuori dalla sua zona di comfort, fuori da quello che ha sempre fatto, da quello in cui si sente sicuro, questa persona reagisce al cambiamento con un aumento del proprio livello di ansia e stress.

E immediatamente cercherà di resistere al cambiamento.

Il giusto comportamento di un leader capace di gestire il cambiamento è di sapere che questa reazione è normale e di mettere in campo un piano di azione che aiuti le persone a gestire il cambiamento.

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