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Tra gli aspetti più affascinanti del pensiero umano c’è la convinzione (sbagliata) di essere una creatura razionale.
La maggior parte delle decisioni che prendiamo quotidianamente avvengono sulla base di considerazioni emotive, poi giustificate – eventualmente – dalla “ragione”.
E le sensazioni che abbiamo su quel che ci capita o sulle persone che incontriamo, arrivano in un battito di ciglia. Prima viene la pancia, insomma, e poi la testa. Potremmo dire, a mo’ di provocazione, che trascorriamo la nostra vita prendendo decisioni di pancia e poi passando il tempo a giustificarle con la testa.
NON SIAMO CREATURE RAZIONALI. SIAMO CREATURE RAZIONALIZZANTI.
Per diventare un vero esperto di P.N.L., devi conoscere perfettamente il processo attraverso il quale l’essere umano sceglie e agisce. E per accompagnarlo nelle sue decisioni devi sapere che non possiede un unico cervello, ma ne ha addirittura tre e che questi cervelli, pur interagendo continuamente, sono molto diversi tra loro:
- hanno funzioni distinte;
- rappresentano aspetti specifici della nostra natura;
- sono stimolati da differenti parole e strategie linguistiche.
Paul MacLean è uno dei grandi protagonisti delle Neuroscienze moderne e il padre della teoria dei tre cervelli. Nel libro “Evoluzione del cervello e comportamento umano”, MacLean ha raccolto un’opera di studi e ricerche durata quarant’anni, che può essere sintetizzata così: il nostro cervello è costituito da tre componenti distinte, ognuna delle quali rappresenta uno specifico momento evolutivo della specie umana. Un po’ come succede con gli strati geologici delle montagne, anche il nostro cervello è – secondo MacLean – il risultato di tre diversi sedimenti che si sono stratificati uno dopo l’altro nel corso dell’evoluzione:
1. IL CERVELLO RETTILE
È il più antico, sede degli impulsi primari (territorialità, possesso, sessualità, attacco e fuga) e delle decisioni di ISTINTO. Progettato per la nostra sopravvivenza, non solo come esseri individuali, ma come specie, è quello che ci rende praticamente identici ai nostri antenati delle caverne.
2. IL CERVELLO LIMBICO
Rappresenta l’evoluzione da rettile a mammifero ed è il centro (il cuore) delle EMOZIONI.
3. IL CERVELLO MODERNO
È la neocorteccia, la parte di cervello che si è sviluppata più recentemente, deputata alle funzioni cognitive e RAZIONALI. È, per intenderci, il cervello che fa i calcoli.
Per diventare un eccellente esperto di linguistica devi attraversare tutte e tre le stanze, stimolare tutti e tre i cervelli e soprattutto offrire una risposta convincente a tutte e tre le domande che il tuo interlocutore – più o meno inconsciamente – si porrà:
- “Posso crederti, posso fidarmi di te?” ti chiederà il cervello rettile (Ethos, la credibilità) di chi hai di fronte
- “Mi può interessare quello che dici?” ti apostroferà il suo cervello limbico (Pathos, l’emozione)
- “È ragionevole?” O, meglio: “Sembra ragionevole?” si interrogherà infine il suo cervello moderno (Logos, il ragionamento)
Quando crei una comunicazione dovresti partire sempre dai 3 cervelli e usare le tecniche linguistiche della P.N.L. di conseguenza.
Paolo Borzacchiello
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