Blog -> Risorse di P.N.L. -> PNL per l’Eccellenza Linguistica – Le frasi comuni

Paolo Borzacchiello, autore del libro PNL per l’Eccellenza Linguistica e docente dei corsi PNL 2.0 e MA.S.PE.V., ci parla in questo video di alcune frasi comuni, che abbiamo usato tutti almeno una volta e che danno risultati diversi da quelli che pensiamo.

Quando ho deciso di registrare questi video, ho chiesto ai miei follower di esprimere la loro preferenza su argomenti di loro interesse.

A gran voce, mi è stato chiesto un approfondimento su alcune frasi di uso comune, che molti credono siano utili per creare relazioni efficaci e che invece, proprio per le dinamiche di funzionamento dei 3 cervelli, possono addirittura ritorcersi contro chi le usa.

Vediamo insieme subito alcuni esempi pratici.

Anzitutto ecco per te un paio di frasi che sono assolutamente da evitare, per lo meno all’inizio di una conversazione:

  • Ti capisco
  • Mi spiace

La maggior parte delle volte sono pronunciate “tanto per dire”, come formula di rito per dimostrare un minimo di comprensione al nostro interlocutore, ma senza pathos.

Il cervello rettile ne processa il senso e stabilisce in circa 300 millisecondi che le frasi sono contestabili. In questo modo, perdi il tuo interlocutore.

Noi, per il nostro egoismo ed egocentrismo innati in quanto esseri umani, tendiamo a credere che il nostro modello di mondo sia l’unico disponibile e che la nostra realtà sia assolutamente unica e speciale.

Se qualcuno ci dice “Ti capisco”, noi – consciamente o meno – pensiamo “No, non è vero”.

Anche la frase “Mi spiace” viene giudicata con lo stesso sospetto.

Il medesimo discorso vale se le due frasi vengono pronunciate con le migliori intenzioni. Salvo casi eccezionali, quando possono essere in gioco relazioni durature e già consolidate, e in cui la fiducia tra gli interlocutori è reciproca, è davvero meglio evitarle.

Ti suggerisco a riguardo una finezza linguistica: invece di dire “Ti capisco”, puoi dire

  • “Ho capito quello che hai detto”,
  • “Ho capito”,
  • “Quello che dici mi è chiaro”.

Si tratta in questi casi di verità inoppugnabili: il tuo interlocutore può sindacare circa il fatto che tu lo capisca – frase che ha implicazioni emotive ed empatiche, ma non può dire nulla circa il fatto che tu abbia capito letteralmente quello che hai detto – frase che ha un’implicazione di ordine pragmatico e semantico, quindi inoppugnabile.

Un altro approccio, spesso utilizzato in buona fede, che tuttavia produce risultati diversi da quelli attesi, è quello mirato a creare empatia con una frase che inizia con

  • “Anche io”,
  • “Anche a me”.

Posto che tu abbia vissuto l’esperienza descritta, o che anche a te sia capitato quello di cui ti parla l’interlocutore, è comunque un pessimo esordio.

Puoi usare queste frasi per introdurre un breve storytelling, quando sei arrivato al cervello LIMBICO del tuo interlocutore, dopo aver superato le resistenze del cervello RETTILE.

Per esempio, se qualcuno dovesse dirti di essere preoccupato per un colloquio importante, sarebbe una scelta poco furba iniziare una frase con “Ti capisco” oppure “Anche a me è successo”.
Una frase ben strutturata invece potrebbe essere:

Mi è chiaro ed è assolutamente comprensibile: del resto, si tratta di un colloquio, quindi una cosa importante.
Pensa che anche a me è successo di affrontarne uno, ed ero agitatissimo.

Solo in questo modo, dopo aver prima sedotto il cervello RETTILE, puoi inserire una frase o una storia che richiami l’attivazione del cervello LIMBICO.

Ricordati: le parole giuste, nel giusto ordine.

Nel libro PNL per l’Eccellenza Linguistica, per la prima volta in assoluto, ti parlo di come funzionano i 3 cervelli in relazione all’intelligenza linguistica e alle tecniche di linguaggio tipiche, appunto, della Programmazione Neuro-Linguistica.

È l’unico libro che ti spiega in modo molto semplice e chiaro quali sono le parole giuste nel giusto ordine e che ti insegna a creare potentissimi algoritmi linguistici, che puoi usare sia nella tua vita privata, sia nella tua vita professionale.

È il libro che cambia definitivamente il modo di usare le tecniche di Programmazione Neuro-Linguistica.

Buona lettura! E ricorda: le parole giuste, nel giusto ordine.