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Attraverso le nostre convinzioni possiamo alterare le informazioni in ingresso. Quali che siano le tue convinzioni, di fronte a informazioni in conflitto con esse, molto probabilmente troverai il modo di giustificare ciò che credi sia vero e insisterai nel ribadire la tua verità.
Rifletti: hai mai avuto una conversazione con qualcuno con delle convinzioni fortemente radicate che, dopo una serrata confutazione delle sue teorie attraverso una grande quantità di informazioni che smentivano il suo credo, ti abbia risposto: “Hai ragione. Ciò che dici è assolutamente corretto. Come posso essere stato così stupido? Cambierò immediatamente la mia opinione su questo argomento!”. Improbabile, perché questo non accade, non è così? Le persone tendono a resistere a qualsiasi tentativo esterno di cambiare le loro convinzioni e le conservano immutate, filtrando qualsiasi dato in contrasto con esse.
Ecco un esempio di questo fenomeno. Supponi di avere la convinzione di non saper parlare in pubblico in modo efficace. Ora, anche se in realtà sei in grado di comunicare in maniera assolutamente brillante, creerai situazioni che possano provare l’esattezza della tua convinzione. Magari salirai sul palco e parlerai in maniera travolgente, rimanendo con la convinzione che non è stato così, perché sei certo di non avere capacità adeguate. E se qualcuno del pubblico si alzasse per farti i complimenti, tu gli risponderesti: “Oh, grazie molte”, continuando a pensare, però, mentre te ne vai: “Oh, lo dicono solo per essere gentili”. Devi per forza pensare così, per evitare che la tua convinzione venga spazzata via.
Molte convinzioni tendono ad agire “dietro le quinte” e, spesso, non ne siamo consapevoli. Ripensa a quando stavi parlando davanti al pubblico. Immagina di osservare te stesso dalla parte della platea. Presta attenzione alla tua reazione quando pensi a come sta andando la tua prestazione. Come reagisci a quel “tu” che sta parlando? Presta ancora maggiore attenzione alla tua reazione. Potresti accorgerti che stai andando bene, oppure che potresti fare meglio. Dopo aver chiarito le tue convinzioni portandole all’esterno, conosciuta la tua reazione alla tua prestazione, puoi cominciare a migliorare il tuo modo di comunicare in pubblico. Puoi liberarti con facilità di ogni convinzione limitante, e permetterti di diventare un grande comunicatore.
Ed è proprio questo il nostro “modello del mondo”. È il nostro modo di attribuire un significato alle diverse esperienze che facciamo: le immagini, i suoni, le sensazioni, gli odori, i sapori e i dialoghi con noi stessi. Aggiorniamo il nostro modello del mondo attraverso le informazioni in entrata che scegliamo o filtriamo, in base agli obiettivi che ci siamo posti (ciò che vogliamo); in base alle nostre convinzioni (come sono le cose, come funzionano); in base ai nostri valori (ciò che è importante per noi).
I nostri obiettivi, le nostre convinzioni e i nostri valori cambiano continuamente e noi continuiamo a ricreare il nostro modello del mondo sulla base delle informazioni e anche dei filtri e delle interpretazioni del momento.
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