Gli errori nel dire "no" a un bambino
Te ne parla Alessio Roberti
In occasione di un corso, una mamma mi raccontato di aver utilizzato un preciso modello linguistico per gestire una situazione particolare di comunicazione con suo figlio.
Nel suo racconto, il figlio aveva appena finito di fare i compiti quando si è alzato, è andato a prendere il pallone e a iniziato a giocare a palla in salotto.
La prima reazione comprensibile sarebbe potuta essere di sgridarlo e gridare di non giocare con il pallone in casa.
Invece questa mamma ha riconosciuto che questa frase, per quanto fosse la più intuitiva, era anche sbagliata dal punto di vista dell’INTELLIGENZA LINGUISTICA.
Il motivo principale e il più evidente è che questo tipo di frase contiene solo un divieto, è una frase in NEGATIVO.
Durante i corsi a cui lei aveva partecipato, avevamo ragionato sulla necessità di sforzarsi a trovare un contesto alternativo in cui il comportamento INAPPROPRIATO diventa APPROPRIATO.
Infatti ci sono comportamenti che funzionano benissimo in un certo frangente, ma risultano totalmente inaccettabili in un’altra situazione.
Quindi davanti al figlio che aveva cominciato a giocare a palla in salotto, la mamma ha detto:
“Metti la giacca e vai a giocare in giardino!”
Usando queste parole, ha trasformato un divieto “non si gioca a palla” in un permesso “gioca a palla in giardino”, suggerendo il luogo giusto per il comportamento desiderato.
Ricordiamoci sempre che ai bambini, esattamente come a noi adulti, non piace sentirsi dire che non posso fare qualcosa, se invece FORNIAMO UNA VALIDA ALTERNATIVA, evitiamo lo scontro diretto e incoraggiamo i comportamenti dei nostri figli nel contesto appropriato.
Se non ti è possibile suggerire immediatamente il CONTESTO ADEGUATO, ad esempio perché fuori piove e l’idea di giocare in giardino è da scartare, anticipa DOVE, COME e QUANDO quel comportamento potrà essere messo in atto, rimandandolo in un momento specifico nel futuro.
“Domani pomeriggio andiamo in palestra e puoi giocare a palla quando vuoi, anche se fuori piove. Ora facciamo insieme un altro gioco”.
Ricorda, fornendo una valida alternativa eviti lo scontro e incoraggi i comportamenti nei contesti appropriati.
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