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Come aiutare a ricordare?

Ecco una serie di “appigli” per afferrare e ricordare al meglio le nuove informazioni!

1. Link/Collegamenti

Quando cerchi di ricordare qualcosa di nuovo, è molto più facile se lo puoi collegare a qualcosa che già conosci perché lavori su dei punti che sono già presenti sulla trama del tuo tessuto. Costruisci su reti di neuroni già esistenti anziché dover cominciare a costruirne di nuove e traballanti:

  • Fai domande alle persone su ciò che già sanno e quindi cuci le nuove cose da apprendere su quei concetti già presenti. Fare domande attiva i neuroni nell’intento di trovare la risposta. I neuroni relativi, perciò, si attivano e voi potete agganciare la nuova informazione su quei neuroni interessati.
  • Riferisciti alle situazioni quotidiane a cui tutti possiamo collegarci.
  • Chiedi qualcosa sulle situazioni lavorative che riguardino l’argomento in questione.
  • Collega le idee a famosi programmi televisivi, film, libri, ecc.
  • Incoraggia le persone a scegliere i loro stessi collegamenti.

2. Emozione

L’emozione è per la memoria quello che Giulietta è per Romeo: senza contenuto emotivo, le idee sono prive di vita.

Il business può essere considerato come qualcosa di razionale, misurabile e oggettivo che in qualche modo sembra arrivare a credere che anche le informazioni debbano essere razionali e oggettive.

Ma gli esseri umani non funzionano in questo modo; noi usiamo le emozioni per dare forza ai dati e così misurarli soggettivamente e intuitivamente come anche oggettivamente.

Ricordiamo più facilmente le informazioni quando suscitano emozione, ma potremmo non ricordare sempre l’informazione che intendiamo ricordare e talvolta i nostri ricordi emotivi possono letteralmente portarci sulla strada sbagliata.

Le emozioni negative tendono ad avere più peso rispetto a quelle positive, perché sono quelle che ci tengono fuori pericolo, perciò dovrò impegnarmi due volte più duramente per fare la scelta giusta. Questo potrebbe riguardare anche i vostri partecipanti: aiutali a prestare più attenzione e a collegare delle emozioni più forti alle scelte giuste in modo da bilanciare la formula del ricordo emotivo. Soprattutto, aiuta le persone a provare le emozioni adatte agli argomenti di cui stai parlando: i dati aridi non si attaccano.

3. Ancorare l’apprendimento

Collega ripetutamente due idee particolari affinché la presenza dell’una ti ricordi l’altra. Collegando insieme le idee in modo sufficiente, puoi creare delle ancore a qualsiasi cosa: oggetti, musica, idee, odori, frasi.

Le ancore possono essere anche fisiche, come per esempio pizzicando insieme due dita per collegarti a un particolare stato emotivo che potresti voler ricreare in un momento successivo, oppure contando le idee sulle dita.

4. Ripetizione, ripetizione, ripetizione e significato

Potrebbe esserci una poesia particolare o una relazione che hai imparato a scuola e che, nel momento in cui cominci a dirla, riesci a recitarla fino alla fine: i tuoi neuroni sanno che collegamenti fare senza che tu debba sforzarti consapevolmente più di tanto.
Attraverso la ripetizione, le persone sanno memorizzare stringhe di informazioni senza senso, se necessario, ma se hanno un senso le cose diventano ancora più facili da ricordare.

Dimentichiamo l’80% di ciò che abbiamo imparato nell’arco di 24 ore.
Quando impariamo senza un significato e senza ripetere dopo quello che ricordiamo, è molto probabile che dimenticheremo gran parte di ciò che abbiamo appreso.

5. Novità e significato

Fai “spiccare” le informazioni nella testa delle persone rispetto alla massa delle informazioni di tutti i giorni. La novità funziona perché aumenta il livello della nostra attenzione e suscita un fremito di sconforto, anche di paura, perché non sempre sappiamo come reagire alla nuova situazione o informazione.

Questo porta l’amigdala a contrassegnare l’informazione come qualcosa di importante da ricordare nel caso la si ritrovasse ancora.

La novità fine a se stessa non è sufficiente per il training e, soprattutto, per la formazione sul lavoro: un’informazione sensata, preziosa, combinata con la novità ti procurerà un ritorno sui tuoi investimenti, mentre la sola novità in realtà è qualcosa di futile.

6. Storie e significato

L’uomo ricorda le storie fin dalla notte dei tempi, e mi aspetto che probabilmente tu ne racconti regolarmente, anche se non le definisci necessariamente come storie.
A volte mi capita di sentire dei trainer dire che non usano le storie, per poi raccontarmi l’aneddoto su qualcuno che racconta le storie. Aneddoti, metafore e analogie equivalgono tutti a loro modo alle storie.

Le storie vengono ricordate perché sono emotive, usano un linguaggio multisensoriale, hanno una struttura che aiuta a preparare il nostro cervello a riconoscere quello che segue e, spesso, suscitano un’attenzione maggiore per via di qualche dilemma o novità.
Inoltre, rendono significative le informazioni e per noi le cose significative sono più facili da ricordare rispetto a quelle non significative.

7. Organizzazione e chunking

Hai notato qualcosa nei sei “supporti della memoria” che ti aiuterebbe a ricordarli?

Hai notato che l’acrostico (la prima lettera di ciascun supporto della memoria) forma la parola LEARNSLink, Emozione, Ancore, Ripetizione, Novità e Storie.
Puoi usare questo LEARNS mnemonico come una checklist per vedere quanto efficaci sono i vostri progetti didattici.

Gli acrostici sono utili per ricordare le informazioni, perché creano dei link e un significato tra le informazioni che non sono per forza ovviamente collegate.

Anche i numeri possono essere utili per organizzare le informazioni e migliorarne il ricordo, perché almeno sapete quanti pezzi del puzzle dovete riempire.

Qualsiasi cosa ci aiuti a organizzare le informazioni in pezzi, «chunk», può contribuire all’apprendimento e al ricordo, ma il chunking è più potente quando chi impara sceglie personalmente le categorie in cui inserirle. Perciò, dare alle persone l’opportunità di organizzare e selezionare le informazioni le renderà più significative e più facili da ricordare, così come offrire innanzitutto le informazioni in pezzi, in chunk.

A volte, come trainer, potresti ritrovarti a selezionare e classificare le informazioni, ma in realtà potrebbe essere meglio per i ricordi degli allievi lasciare che siano essi stessi a farlo per conto loro.

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