Blog -> Risorse di Coaching -> I luoghi comuni sul Coaching in azienda

Ci sono cinque grandi luoghi comuni in cui rischiamo di cadere quando pensiamo a cosa significhi essere un buon Coach. Ecco come ce ne possiamo liberare.
Luogo comune: l’obiettivo principale è aiutare gli altri
Realtà dei fatti: Esistono molte ragioni concrete, egoistiche e perfettamente accettabili, che spingono una persona a diventare un ottimo Coach.
Infatti, un bravo Coach ritiene che le soddisfazioni personali che ne derivano siano talmente gratificanti, che difficilmente smetterà di praticare il Coaching. Quanto segue è un esempio dei vantaggi personali di un Coach, riportati in ordine decrescente di egoismo.
- Più tempo libero da dedicare a se stessi. Potete scegliere se tornare a casa prima del solito, oppure impiegare il tempo a vostra disposizione per svolgere un lavoro qualitativamente migliore. Benché sia praticamente impossibile dimostrarlo, la maggior parte dei migliori Coach ritiene che, investendo solo dieci minuti al giorno ad addestrare la propria squadra, sia possibile ritagliare per sé almeno venti minuti nell’arco della giornata lavorativa.
- Migliori capacità di relazionarsi con la clientela. La pratica consente di affinare le capacità interpersonali necessarie a sviluppare una migliore comunicazione con i clienti.
- Organizzazione più solida. Se il vostro obiettivo è sviluppare una lunga carriera nella stessa azienda, è chiaro che vale la pena investire nello sviluppo delle capacità dei vostri colleghi.
- Più divertimento. Quando si lavora insieme in un team orientato al Coaching, ci si diverte di più.
- Maggior seguito. Se aiutate gli altri, anche loro cercheranno di aiutarvi. E se aspirate a diventare leader, non dimenticate che ogni leader ha bisogno di persone che lo seguano.
Luogo comune: Coaching equivale a feedback
Realtà dei fatti: il Coaching prevede l’utilizzo di altri importanti strumenti di lavoro.
Benché la maggior parte delle persone associ il Coaching al concetto di feedback, la verità è che il feedback è solo uno dei tanti strumenti a disposizione di un Coach. Per esempio, un buon Coach è anche un abile conoscitore dell’arte di porre domande. In genere, la persona impara facilmente a migliorarsi se il Coach le chiede «Pensi di aver fatto un buon lavoro?» oppure «Cos’altro potresti fare la prossima volta?», piuttosto che dirle «Ecco dove hai sbagliato; la prossima volta fai così.» Esistono anche altri strumenti, quali ad esempio il metodo GROW e le tecniche di motivazione.
Luogo comune: il Coaching richiede molto tempo
Realtà dei fatti: i risultati migliori sono il frutto di piccoli interventi.
Molte persone ritengono che il Coaching richieda tempi lunghi. Tuttavia, con un po’ di pratica, vi renderete conto che non è necessario fare chissà quali preparativi o preamboli tutte le volte che qualcuno ha bisogno di un’indicazione. Dedicare un po’ di tempo al Coaching, anche solo cinque minuti, può contribuire a migliorare concretamente la performance di una persona.
Luogo comune: il Coaching è uno strumento applicato in ambito lavorativo
Realtà dei fatti: se ben praticato, il Coaching si rivelerà utile in altre aree della vita.
Coloro che affinano le proprie capacità di Coach, in genere riescono ad aiutare più efficacemente anche i propri amici, partner e figli. Pertanto, il Coaching è chiaramente un’abilità che riguarda la vita.
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